È possibile installare una telecamera in un condominio?
La materia condominiale è tra le più prolifere in tema di controversie e dubbi.
Ad esempio, vi siete mai chiesti se sia possibile (e come) installare una telecamera in un condominio?
Recenti fatti di cronaca ci hanno messo faccia a faccia con una crescente necessità di tutelare i propri beni e la propria sicurezza.
Tuttavia, ben sappiamo che quando si vive in condominio si sia costretti a far fronte con regolamenti e disciplina delle cose comuni.
Ebbene, come poter tutelare la propria sicurezza attraverso l’installazione delle telecamere in un condominio?
Potrà sembrare assurdo, ma il nostro ordinamento ha disciplinato questa possibilità solo nel recente 2012.
Prima della L. 220/2012, infatti, la decisione di installare impianti di videosorveglianza in aree condominiali veniva rimessa alla scelta della giurisprudenza, la quale si muoveva tra posizioni agli antipodi: dal divieto assoluto alla concessione incondizionata.
Con la recente riforma del condominio, è stato introdotto l’art. 1222 ter Codice Civile, il quale consente l’installazione di detti impianti se approvati dalla maggioranza degli intervenuti all’assemblea, purché rappresenti la metà del valore del condominio.
Il nuovo articolo ha pertanto risolto l’annosa questione della maggioranza richiesta per i suddetti interventi: parte della giurisprudenza, infatti, richiedeva l’unanimità dei consensi per l’installazione.
Da ultimo, invece, il Tribunale di Roma (sent. 3977/2015) ha escluso l’unanimità anche qualora la richiesta venga effettuata da un singolo condomino per le parti di sua competenza.
Tuttavia, egli dovrà posizionare le telecamere in modo che non filmino parti definibili di altrui privato domicilio o dimora.
Inoltre, se ad installarla è un singolo condomino, questi non dovrà apporre il cartello di aerea videosorvegliata purché le riprese puntino esclusivamente sullo spazio di propria pertinenza.
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Avv. Camilla Fasciolo
Nata il 07.09.1987 a Finale Ligure (SV), ha conseguito la laurea in Giurisprudenza nel luglio 2006 con una tesi in procedura penale, "La disciplina del patrocinio a spese dello stato nei procedimenti penali". Nel giugno 2013 si diploma presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell'Università di Genova, con una tesi in diritto di famiglia riguardante il nesso di causalità nell'addebito della separazione. Esercita la professione di avvocato dal Gennaio 2015.
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