La riforma del processo di nullità del matrimonio canonico

La riforma del processo di nullità del matrimonio canonico

Entra oggi in vigore la riforma del processo di nullità del matrimonio canonico voluta da Papa Francesco.

a cura di Giuseppe Di Micco

L’8 settembre scorso nella Sala Stampa Vaticana, il Papa con due lettere in forma di «Motu Proprio» ha riformato il processo canonico per quanto riguarda le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio, sia nel codice di diritto canonico che nel codice dei canoni delle Chiese orientali. La riforma arriva dopo i lavori della speciale Commissione voluta dal Pontefice, istituita nell’agosto 2014 proprio per elaborare una proposta organica di semplificazione del processo matrimoniale canonico.

Le due lettere di papa Francesco si intitolano «Mitis Iudex Dominus Iesus», quella riguardante il codice di diritto canonico, e «Mitis et misericors Iesus», quella riguardante il codice dei canoni delle Chiese orientali, e trattano della «riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio». Tale riforma entrerà in vigore il prossimo 8 dicembre.

E’un argomento di grande attualità, destinato ad incidere profondamente nell’attività e nell’organizzazione dei tribunali ecclesiastici, si dimostra di grandissimo interesse per la dottrina e gli operatori, come testimonia il numero di convegni che si stanno organizzando su questi temi.

Tra gli aspetti più importanti della riforma vi è la modifica della composizione dei Tribunali, con il Vescovo diocesano che assume maggiori responsabilità come giudice della sua chiesa particolare. Nei tribunali collegiali, mantenuto che il preside deve essere chierico, si apre alla possibilità della presenza di due giudici laici nel collegio. Ove non sia possibile costituire un Tribunale collegiale, la causa può essere decisa anche da un giudice unico chierico.

Altra novità importante è l’abolizione del principio della doppia sentenza conforme: non sarà più obbligatorio appellare ex officio a un secondo grado e potrà diventare esecutiva direttamente la sentenza di primo (e unico) grado, a meno che la parte soccombente non vorrà proporre appello.

Istituito anche un rito speciale molto più celere (processus brevior), quando la causa è proposta congiuntamente da entrambe le parti, e le prove sono chiare ed evidenti a favore della nullità del matrimonio.

Le nuove norme entrano in vigore a partire dall’8 dicembre 2015. Come ha sottolineato il Decano della Rota, si tratta di una riforma che incide in termini rilevanti nel settore e viene dopo trecento anni in cui il processo matrimoniale era rimasto sostanzialmente immutato, a seguito degli interventi voluti da Papa Lambertini (Benedetto XIV) e Papa Pio X. Mons. Pinto, nel corso della conferenza stampa, ha anche annunciato che il Tribunale della Rota ha elaborato al suo interno una proposta per rendere gratuiti i giudizi e nel contempo assicurare un giusto ristoro al lavoro degli avvocati.

Il testo delle due lettere apostoliche è consultabile al sito www.vaticanva.com
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Giuseppe Di Micco

Laureato in Giurisprudenza con votazione di 110 e lode, tesi in diritto canonico, relatore prof. Mario Tedeschi. Ha svolto la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, mediante una diretta attività di partecipazione alle udienze in tribunale, nonché nello studio dei casi pratici per la redazione di atti giudiziari e pareri. Praticante abilitato, collabora presso studi legali in materia di diritto civile e diritto del lavoro. Dottore di ricerca in diritto canonico ed ecclesiastico presso l’Università degli Studi di Milano, ha approfondito come tema di ricerca il problema della consumazione del matrimonio nei diritti religiosi (diritto ebraico, canonico, ed islamico). Collaboratore alle cattedre di diritto ecclesiastico, diritto canonico, diritti confessionali e storia e sistemi dei rapporti tra Stato e Chiesa, del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli. Collabora attivamente anche presso le strutture ecclesiali, in particolare negli ambiti liturgici e della formazione giovanile.

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