Tra risarcimento del danno e reato di danneggiamento, anche alla luce del D.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7
Sommario: 1. Mi hanno rigato la macchina con una chiave o un chiodo; cosa devo fare per ottenere il rimborso dall’assicurazione? – 2. Cos’è la polizza contro gli atti vandalici, cosa copre e quando conviene farla? – 3. Rigare o danneggiare un veicolo è ancora reato? Cos’è cambiato con la depenalizzazione – 4. Come si può prevenire un danneggiamento – 5. Chi sono i danneggiatori
1. Mi hanno rigato la macchina con una chiave o un chiodo; cosa devo fare per ottenere il rimborso dall’assicurazione?
In questi casi, la prima cosa da fare è arrabbiarsi: è giusto e non se ne può fare a meno.
La seconda è controllare se nelle vicinanze sono presenti delle telecamere o se qualche proprietario di attività commerciale vicina ha visto aggirarsi verso la tua autovettura qualche soggetto con cattive intenzioni. Presi questi accorgimenti che possono essere utili per una futura, e molto probabile causa in tribunale, dovresti andare a sporgere denuncia contro ignoti (se non hai identificato il colpevole) entro pochi giorni dall’accaduto presso una stazione di polizia o dei carabinieri, indicando in essa i danni riscontrati sul veicolo. La copia della denuncia che sarà rilasciata dall’autorità giudiziaria dovrà essere allegata alla richiesta di risarcimento del danno da inviare a mezzo raccomandato o posta elettronica certificata alla propria Assicurazione, magari insieme ad un preventivo per la riparazione dei danni rilasciato dal proprio carrozziere di fiducia.
Nota bene, le condizioni possono cambiare in base alla compagnia assicurativa, quindi è importante leggere attentamente il contratto che hai stipulato oppure informarsi presso il servizio clienti della propria assicurazione auto.
Ciò fatto, l’assicurazione avvierà l’iter per rimborsare il danno solo nel caso in cui la tua polizza conterrà la copertura contro gli atti vandalici: questo tipo di garanzia non è obbligatoria come la RC auto e, essendo un elemento accessorio del contratto di assicurazione, sarà presente nella polizza solo se espressamente richiesta dal cliente.
A questo punto, previo i dovuti accertamenti, la compagnia assicurativa incaricherà un perito di stabilire l’entità e la natura del danno. Alle volte, infatti, quelli che all’apparenza possono sembrare atti vandalici, in realtà sono danni dovuti alla normale circolazione (si pensi ad esempio ad una fiancata rigata o a colpi di sportello degli altri automobilisti), non coperti quindi dalla suddetta garanzia.
L’indennizzo eventualmente accordato dall’assicurazione di solito non copre l’intero valore del danno oppure lo copre solo se il valore del danno è superiore a una soglia minima indicata nel contratto assicurativo.
2. Cos’è la polizza contro gli atti vandalici, cosa copre e quando conviene farla?
Prima di stipulare una nuova polizza assicurativa, fai attenzione a non risparmiare troppo senza aver valutato le garanzie accessorie.
Orbene, è giusto analizzare costi e benefici della polizza accessoria contro gli atti vandalici, che serve a salvaguardare il valore e l’integrità del tuo veicolo. In altre parole, tale tipologia di polizza copre qualsiasi danneggiamento materiale purché sia stato riportato dall’autovettura a seguito di atti vandalici compiuti da terzi soggetti.
Si tratta di una garanzia accessoria consigliata soprattutto per chi vive nelle grandi città, dove i pericoli di danneggiamenti sono più alti, o comunque nelle città dove la microcriminalità è molto alta e quindi accresce maggiormente il pericolo di trovare graffi alla propria autovettura.
Ovviamente la stipula della polizza atti vandalici ti fa aumentare il premio dell’assicurazione, il cui costo viene calcolato i base al valore dell’autovettura, nonché il base alla zona di residenza e quindi, all’incidenza degli eventi sociali di carattere doloso, ovvero consapevole e volontario.
Altro fattore che incide sull’aumento del premio assicurativo è anche il ricovero notturno della propria auto. Infatti, se non hai un garage o un box privato dove lasciare l’auto e la lasci per strada, il rischio di atti vandalici aumenta e quindi aumenterà anche il costo della polizza. Invece, chi dispone di un posto auto privato, quindi un posto più sicuro dove parcheggiare la propria autovettura, potrà godere di un premio assicurativo più basso, data la maggiore sicurezza che si garantisce.
A ciò si precisa che la garanzia per gli atti vandalici si riferisce ai soli danni relativi alla carrozzeria, non anche ai vetri; ragion per cui, se vi spaccano il parabrezza con un sasso e non hai l’apposita polizza cristalli, l’assicurazione non ti concederà alcun rimborso.
Inoltre, per completezza, si evidenzia che non è possibile chiedere l’intervento del Fondo Garanzia Vittime della Strada, poiché esso copre solo i danni alle persone.
3. Rigare o danneggiare un veicolo è ancora reato? Cos’è cambiato con la depenalizzazione
Rigare o comunque danneggiare un veicolo è ancora un reato, ed è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni , a seguito della denuncia del proprietario del mezzo.
Scopo, quindi, della norma penale è tutelare l’integrità del patrimonio. Infatti, il reato di cui all’art. 635 c.p., non implica alcun passaggio di beni dal patrimonio della vittima a quello del colpevole, bensì soltanto un peggioramento della situazione patrimoniale della vittima.
Quanto all’elemento soggettivo del reato è richiesto il dolo generico, cioè la coscienza e la volontà di distruggere, deteriorare, disperdere o rendere tutto o in parte inservibile la cosa che si sa essere altrui. Mentre non rileva ai fini dell’elemento soggettivo, lo scopo specifico di nuocere.
Restano invece escluse, per espressa previsione del legislatore le condotte lesive di beni, poste in essere a mero titolo di colpa. Detto in altre parole, non sei punibile penalmente se commetti un danneggiamento senza la volontà compiere tale azione e senza esserti rappresentato le possibili conseguenze di essa.
L’art. 635 c.p. ha subito un’importante modifica con il D.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7, ove il legislatore ha depenalizzato il danneggiamento semplice, togliendogli ogni rilevanza penale e rappresentando una ipotesi di illecito amministrativo, punito con una sanzione civile (compresa tra i 100,00 € e gli 8.000,00 €).
Le ipotesi di danneggiamento aggravato, restano nel campo dei reati.
Quindi coloro che hanno l’orrendo vizio di rigare le macchine parcheggiate lungo le pubbliche vie o in parcheggi pubblici non potranno sperare di farla franca da una condanna penale.
Quindi per fare un po’ di chiarezza, e non cadere in confusione, se l’autovettura oggetto di atti vandalici è parcheggiata all’interno di un luogo privato, come può essere il parcheggio di un condominio, non si può avere una condanna penale del vandalo.
Ed invero, con la depenalizzazione avvenuta nel 2016, risulta penalmente rilevante solo il danneggiamento di auto, o in generale del bene, esposto nella pubblica fede.
Quindi in caso di ricovero del veicolo in luogo privato, l’unica possibilità che la vittima ha per ottenere giustizia, è quella di adire il giudice civile, per far si che l’autore dell’atto vandalico sia condannato al pagamento di una sanzione per l’illecito civile commesso, secondo i parametri previsti dal D.lgs. n. 7/2016 (ovverosia al pagamento di una somma di denaro compresa tra 100 euro e 8mila euro).
Secondo la Cassazione, la presenza di sistemi di allarme sonoro e di sistemi di videosorveglianza predisposti per il controllo costante dell’autovettura parcheggiata in strada non fa venir meno l’aggravante dell’esposizione a pubblica fede in caso di danneggiamento (Cass. n. 51622/2017 depositata il 13 novembre 2017).
Ma non è finita qua, infatti, una recentissima sentenza della Cassazione del 2019, sta modificando ancora una volta l’orientamento dei giudici, stabilendo che è esclusa l’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede quando la cosa è custodita dal proprietario del bene.
Così si ritiene che, salvo prova contraria, se il proprietario esercita un controllo sull’autovettura in modo diretto e continuo, è in grado di impedire, usando tutti gli accorgimenti e la diligenza del caso, ogni evento dannoso (Cass. n. 5251/2019).
4. Come si può prevenire un danneggiamento
Nonostante sia il sogno di molti, è piuttosto difficile cogliere in flagrante il vandalo. In questo senso, un valido supporto contro gli atti di vandalismo è rappresentato da apposite telecamere da cruscotto: si piazzano nell’abitacolo, sono dotate di infrarossi e registratore, e hanno anche un costo contenuto (circa 30 euro). La pecca è che spesso sono ben visibili dall’esterno; certo, non è da sottovalutarne la funzione di deterrente, ma più forte è il pericolo di attirare ladri o semplici balordi, disposti a rompere un finestrino anche solo per prendere gli spiccioli lasciati nel portamonete.
Ecco perché sarebbe opportuno che le case automobilistiche prevedessero negli abitacoli un alloggiamento che consenta di occultare le telecamere.
5. Chi sono i danneggiatori
A differenza di quanto si può pensare, rigare le auto non è un monopolio di adolescenti annoiati. Secondo recenti indagini delle compagnie assicurative, 1 italiano su 7 (14%) ha compiuto almeno un atto vandalico su un veicolo altrui: rigare la carrozzeria di un’auto (7%), specchietti rotti (3%), tergicristalli spezzati (2%) bersagli forse meno gettonati sono i vetri e le gomme (1%). Tra i motivi alla base del gesto, uno dei più gettonati è quello dell’auto parcheggiata male, in modo cioè da rendere complicata l’uscita dal parcheggio dei veicoli vicini oppure da ostruire ingressi e marciapiedi, o per semplici ripicche dovute a discussioni di altro genere. Traduzione: attenti ai vicini di casa.
Non è una consolazione, ma è interessante sapere che questi atti di vandalismo non sono meno diffusi all’estero, In Gran Bretagna come in Italia, la pratica più diffusa da chi vuole arrecare un danno è la rigatura della vernice, tipicamente sulle portiere (45%), segue la rottura dello specchietto (27%), del vetro (25%) o dell’antenna (14%).
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Avv. Gaetano Conigliaro
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