Università Statale di Milano, facoltà umanistiche: illegittimo il numero chiuso
La guerra al “numero chiuso” portata avanti da migliaia di studenti in Italia continua. Solo qualche giorno fa il T.A.R Lazio – sede di Roma ha pubblicato un’ordinanza con la quale si sospendono i provvedimenti che impedivano l’esercizio del diritto degli studenti a vedersi riconoscere come libero ed a numero aperto l’accesso al primo anno dei corsi di laurea in Filosofia, Lettere, Scienze dei beni Culturali, Scienze umane, dell’ambiente, del territorio e del paesaggio e Storia, Lingue e letterature straniere e, comunque, di tutte le facoltà umanistiche dell’Università degli Studi di Milano.
I giudici hanno, infatti, rilevato che l’accesso ai suddetti corsi di laurea non può essere “programmato” poiché esula tra quelli disciplinati dall’art. 1 della legge n. 264/99. Inoltre, il Tribunale ha evidenziato che i provvedimenti impugnati dagli studenti non sono stati ispirati da necessità previste dalla legge ma si fondavano unicamente sulla carenza di un numero adeguato di docenti.
In altri termini, l’assenza di un numero sufficiente di docenti non rientra tra le cause previste dalla legge n. 264/1999 per introdurre il numero chiuso ed, in ogni caso, le facoltà umanistiche non sono tra quelle elencate nella stessa legge che possono avere gli accessi regolamentati.
L’ordinanza costituisce un precedente per le facoltà che non rientrano nella direttiva ministeriale ed, a quanto pare, gli studenti dell’Università di Firenze si sono già messi all’opera per capire se è possibile portare avanti un ricorso simile a quello fatto dai loro colleghi milanesi.
Infatti, nell’ateneo fiorentino risultano “chiusi” da quest’anno i corsi di “Scienze farmaceutiche applicate” e “Scienze dell’educazione e della formazione”. L’Università ha, però, motivato la scelta del numero chiuso sia appellandosi ad una mancanza di spazi sufficienti ad ospitare tutti gli iscritti sia facendo riferimento al decreto del Ministero che chiede una precisa proporzione tra studenti e docenti. Per il Ministero, cioè, se non c’è un adeguato numero di professori, il corso chiude. Eppure il T.A.R. del Lazio è di avviso diverso non avendo ritenuto quest’ultimo un criterio sufficiente per dare il via libera allo sbarramento poiché in base alla legge non si può introdurre il numero chiuso in corsi che non presentano necessità legate “all’utilizzazione di laboratori ad alta specializzazione, di sistemi informatici e tecnologici o comunque di posti-studio personalizzati”.
Per questi motivi Salvis Juribus Law Firm ha avviato una campagna per assicurare che le facoltà umanistiche rimangano a numero aperto, nel rispetto della legge. Con l’azione si mira ad ottenere la sospensione degli effetti della delibera che prevede l’accesso programmato ed a far disporre l’immatricolazione al corso di laurea.
Gli studenti interessati potranno contattare il nostro Staff inviando una e-mail all’indirizzo info@salvisjuribus.it scrivendo nell’oggetto del messaggio “Ricorso Numero Chiuso”. Per rimanere aggiornato sulle novità clicca Mi piace sulla nostra pagina Facebook.
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Avv. Giacomo Romano
Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.
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