Uso dell’intelligenza artificiale nell’industria musicale: le prime cause
La comunità musicale, ormai da tempo, comincia a sfruttare le opportunità che l’intelligenza artificiale (generativa e non) offre per l’ideazione e la creazione di nuova musica, oltre che per conoscere al meglio il proprio pubblico.
Con l’emergere di strumenti di IA sempre più potenti e sofisticati, cresce la capacità dell’IA di inserirsi nei processi di creazione, produzione e distribuzione della musica e se sviluppati con il permesso e la partecipazione dei titolari dei diritti d’autore, gli strumenti di IA generativa saranno sempre più in grado di assistere gli esseri umani nella creazione e nella produzione di musica nuova e innovativa.
L’IA si manifesta, dunque, come uno strumento promittente e pericoloso al tempo stesso.
Difatti, tali strumenti se sviluppati in modo irresponsabile, senza tenere conto delle tutele fondamentali del diritto d’autore, possono essere causa danni duraturi e irreparabili agli artisti discografici, alle etichette discografiche e all’industria musicale, riducendo inevitabilmente la qualità della nuova musica disponibile per i consumatori e diminuendo la nostra cultura condivisa[1].
Questo utilizzo improprio ha portato, ad oggi, l’industria musicale ad agire con azioni legali nei confronti dell’IA.
Il contenzioso. La Recording Industry Association of America (di seguito, per brevità, anche RIAA)[2] ha intentato una causa contro Ai Udio e Suno, società di intelligenza artificiale, accusandole di violazione del diritto d’autore.
In particolare, le azioni legali si basano sulle accuse secondo cui Suno e Udio hanno utilizzato materiale protetto da copyright senza la dovuta autorizzazione per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale, con conseguente creazione di canzoni che imitano le opere esistenti di artisti di diversi generi, stili ed epoche.
Ken Doroshow, Chief Legal Officer della RIAA, ha aggiunto: “Si tratta di semplici casi di violazione del copyright che riguardano la copia senza licenza di registrazioni sonore su vasta scala. Suno e Udio stanno cercando di nascondere l’intera portata delle loro violazioni invece di porre i loro servizi su una base solida e legale. Queste cause sono necessarie per rafforzare le regole più elementari della strada per lo sviluppo responsabile, etico e legale dei sistemi di intelligenza artificiale generativa e per porre fine alla palese violazione di Suno e Udio”[3].
Sul punto, le due aziende denunciate hanno dichiarato di aver agito senza ottenere alcuna autorizzazione dalle aziende musicali, avvalendosi del principio americano del “fair use”[4] che, tuttavia, non ha equivalenti precisi in Europa[5].
Le sentenze, quando e se arriveranno, potranno cambiare i destini di questa tecnologia e delle aziende a contorno: una vittoria dell’industria musicale, infatti, potrebbe mettere fuori gioco le attuali aziende dell’IA, così come potrebbe favorire la nascita di un rapporto più sano tra IA, mercato e autori[6].
[1] https://www.ilsole24ore.com/art/l-industria-musicale-porta-tribunale-l-intelligenza-artificiale-AFxLlq7B.
[2] Che rappresenta le principali etichette discografiche come “Universal Music Group”, “Sony Music Entertainment” e “Warner Records”.
[3] https://www.ilsole24ore.com/art/l-industria-musicale-porta-tribunale-l-intelligenza-artificiale-AFxLlq7B.
[4] Il fair use è una disposizione legislativa dell’ordinamento giuridico degli Stati Uniti d’America che regolamenta, sotto alcune condizioni, la facoltà di utilizzare materiale protetto da copyright per scopi d’informazione, critica o insegnamento, senza chiedere l’autorizzazione scritta a chi detiene i diritti.
[5] I precetti del fair use hanno cominciato a farsi strada sia nella normativa dell’Unione europea, sia in quella dei singoli paesi. In Italia, l’unica norma assimilabile al fair use è l’articolo 70 della legge 633 del 1941, ma di essa la giurisprudenza dà un’interpretazione restrittiva.
[6] https://www.ilsole24ore.com/art/l-industria-musicale-porta-tribunale-l-intelligenza-artificiale-AFxLlq7B.
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Simona Becchetti
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