Prodotti surgelati: il ristoratore deve sempre indicarlo, altrimenti è tentativo di frode in commercio

Prodotti surgelati: il ristoratore deve sempre indicarlo, altrimenti è tentativo di frode in commercio

L’omessa indicazione nel menù del carattere surgelato degli alimenti integra il reato di tentativo di frode in commercio.

Ciò si configura a causa dell’assenza di un’adeguata informazione nei confronti dei clienti, i quali possono legittimamente presumere di consumare prodotti freschi. Siffatto è l’indirizzo adottato di recente dalla Suprema Corte[1] la quale, precisa che tale omessa indicazione è da sola sufficiente ad integrare il tentativo di frode in commercio, e pertanto, non è necessario  che vi siano ulteriori elementi idonei a trarre in inganno il consumatore.

Infatti, alla luce di quanto sostenuto nel caso concreto da parte dalla difesa dell’imputata, la semplice detenzione da parte del ristoratore di alimenti congelati o surgelati, non corredata da ulteriori elementi circostanziali, non potrebbe integrare il tentativo di frode in commercio, mancando il requisito della univocità degli atti.

In realtà, alla luce di un consolidato orientamento giurisprudenziale di legittimità, ai fini dell’integrazione del reato di tentativo di frode in commercio, nell’ipotesi in cui siano detenuti per la somministrazione alimenti congelati o surgelati all’interno di una rivendita senza che sia indicata tale caratteristica, è irrilevante che tali trattamenti avvengano in fase di lavorazione ovvero a prodotto finito. Poiché, ciò che è oggetto di contestazione non è il procedimento produttivo o di conservazione, bensì la mancanza di adeguata informazione ai consumatori.

Infine, si suole precisare, che la configurazione del tentativo di frode in commercio si perfeziona indipendentemente dall’inizio di una concreta contrattazione con il singolo cliente[2].


[1] Corte di Cassazione, III penale, n. 30173 del 16 giugno 2017.

[2] Riferimenti normativi: artt. 56 e 515 c.p.


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Giulia Migliore

Dott.ssa in Giurisprudenza, iscritta al Registro dei praticanti Avvocati del Consiglio dell'Ordine di Palermo, e attualmente Tirocinante presso gli uffici giudiziari ex art. 73 L. 98/2013.

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